Laboratorio del sapone a San Gimignano!

Buongiorno!
Dopo questa lunga assenza ritorniamo con un interessante guest post scritto da Tina Fasulo, amica del Centro per le Arti SanGimignano1300 e “scrittrice” di altri post inerenti San Gimignano. Il suo è il racconto di “donzelle di ogni età alle prese con mestoli e vapori all’esterno della Sala di Cultura…“.
Buona lettura e grazie a Tina!

Sabato 25 febbraio 2012, Sala di Cultura, San Gimignano.

Molti turisti si aggirano sorpresi in via San Giovanni, nel rimirare delle donzelle di ogni età alle prese con mestoli e vapori all’esterno della Sala di Cultura… potrebbero sembrare esperimenti di stregoneria moderna, invece le donne si prodigano in un’arte antica: la produzione artigianale del sapone.
Le partecipanti del seminario di Biocosmesi, promosso dall’associazione Culture Attive, hanno avuto l’opportunità di mettere in pratica le nozioni teoriche apprese, guidate dalla docente.
Prima di iniziare, si sono formati tre gruppi di quattro persone, ed ogni gruppo aveva a disposizione un kit comprendente un becher, una brocca di plastica, dei mestoli e dei bicchieri di plastica, usati come stampini per il sapone.

Ingredienti:

  • olio di Vinaccioli, componente del sapone
  • olio di mandorle dolci, componente del sapone
  • olio di cocco, componente del sapone
  • acqua distillata
  • soda caustica in grani
  • olii essenziali, per profumare il sapone
  • argilla bianca, usato come colorante
  • cacao amaro in polvere, usato come colorante
  • menta essiccata in foglie
  • guanti
  • bicchieri di plastica, come stampini per il sapone

Fase 1
Abbiamo pesato in un becher di vetro gli olii che comporranno il nostro sapone: olio di mandorle (100g), vinaccioli (50g), olio di cocco (350g).

Fase 2
L’olio di cocco è fornito allo stato solido ed ha la consistenza del burro. Pertanto, su una piastra elettrica il composto viene sciolto.

Fase 3
Si pesano 150 ml di acqua distillata in una brocca di plastica e separatamente, in un bicchiere di plastica, versiamo 80g di soda caustica. Successivamente, si fanno reagire la soda e l’acqua in luogo all’aperto, a causa dei vapori tossici emessi dalla soda. Perché la reazione sia conclusa, la temperatura del composto deve salire a 80°: per questo ci si attrezza di termometro. Successivamente, la stessa temperatura deve scendere fino a 45°, in modo da innescare la reazione di saponificazione con gli olii, che deve essere riscaldato alla stessa temperatura. L’acqua, per scendere alla temperatura di 45°, doveva essere rimescolata continuamente per mezzo di una spatola…

Fase 4
Il composto di olii viene emulsionato con acqua e soda versata a filo per ottenere la reazione di saponificazione; entrambi i reagenti sono a temperatura di 45°. Mano a mano che si mescola, il colorito del composto si opacizza.
Per velocizzare l’operazione, si utilizza un minipimer.
Una volta che il composto si è rappreso, si aggiungono al sapone dei coloranti naturali e delle essenze, per conferirgli il profumo… precisiamo che un sapone artigianale non è così profumato come le saponette acquistate al supermercato o in profumeria. Spesso aziende importanti di detergenti non producono neppure il sapone, in quanto la sua produzione è affidata ad impianti industriali che inviano a queste aziende della “pasta di sapone”. Questa pasta viene poi trattata con essenze e coloranti a piacimento.

Fase 5
Con un contagocce si prelevano 2ml di olio essenziale, che verrà aggiunto al sapone “liquido” insieme a del cacao in polvere.
Il composto viene poi versato in bicchierini di plastica e messo a riposare con dei tovaglioli sopra, a mò di coperta. I gruppi hanno realizzato due tipi di sapone: uno con cacao in polvere e l’altro con argilla bianca e menta in foglie.
Il sapone deve essere lasciato ad essiccare nei contenitori per circa 2-3 giorni.
Una volta rimosso l’involucro, prima di essere utilizzati devono stagionare per circa un mese.

Il risultato finale è questo:

Un’esperienza sensazionale, volta a riscoprire il senso della collaborazione e della creatività e quelle arti un tempo comuni ai nostri progenitori… possiamo affermare in modo scontato “da ripetere”!

Tina Fasulo

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2 thoughts on “Laboratorio del sapone a San Gimignano!

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